Nel suo luogo d’origine il Rebozo viene utilizzato dalle donne per molteplici scopi: come indumento che segnala lo status sociale, per portare i bimbi, per trasportare i pesi, o anche solo per coprirsi le spalle e avvertire su di sé l’abbraccio delle antenate e della comunità femminile.
Un esempio di Rebozo come indumento è visibile nelle tante immagini proposte di Frida Kahlo, che lo portava sulle spalle.
In Europa, l’uso del Rebozo è stato diffuso progressivamente.
Il sapere delle Parteras è antichissimo e fonda le sue radici nelle tradizioni dei popoli indigeni e precolombiani del Messico tra i quali spiccano i Maya. Questo profondo sapere è radicato nella conoscenza dell’ambiente circostante della natura con dei suoi ritmi e si completa nella conoscenza e nell’osservazione dei processi naturali della corporeità femminile.
Ne va da sé che il Rebozo diventa uno strumento utile per fare massaggi e rituali.
L’utilizzo è particolarmente riconosciuto in gravidanza per alleggerire il carico, per aiutare mamma e papà a comunicare con la nuova anima e persino durante il parto in quanto le Parteras (levatrici) lo utilizzano per effettuare massaggi che, mediante movimenti oscillatori alternati, leniscono i dolori della zona lombare durante il travaglio ricreando la sensazione dell’intervento di mille mani su quell’area così sollecitata e affaticata.
La Manteada (un massaggio con Manta o Rebozo) attiva il tutto il corpo, il bacino e riduce il dolore delle contrazioni aiutando a trovare il ritmo favorevole all’apertura.
Un altro utilizzo, mediante una particolare copertura avvolgente, aiuta la rotazione di bimbi che presentano posizioni errate e al contempo sostengono la mamma nell’invitare il neonato a cercare la giusta via.